– Prima puntata –
L’adolescenza non è semplicemente una fase da superare: è un periodo della vita da valorizzare in modo adeguato.
Questo è un messaggio nuovo che voglio che tu, che stai leggendo queste righe, assimili nel modo più corretto possibile.
Le ultime ricerche scientifiche, basate sulle recenti scoperte delle neuroscienze indicano che non bisogna prendere in considerazione la fase adolescenziale come un periodo di solo transito dall’essere bambino all’essere adulto.
I cambiamenti che avvengono nel cervello non vanno considerati in modo semplice, sulla base del binomio maturità/immaturità delle aree cerebrali; ma vanno visti come mutamenti evolutivi che consentono l’emergere di nuove abilità.
Questo vuol dire che, se sei un genitore di un adolescente, non devi affrontare l’adolescenza di tuo figlio/tua figlia con l’idea che è una fase transitoria e in cui non bisogna fare altro che tenere duro ( perché tanto prima o poi passerà). Ma questo periodo va affrontato con azioni concrete, con un obiettivo educativo chiaro, per non perdere l’occasione di compiere passi importanti e valorizzare l’essenza dell’adolescenza.
Questo è il periodo della loro vita di massima potenzialità creativa. In questo periodo si mettono le prime basi di accumulo di nuove abilità e competenze di tutti i tipi: sociali, relazionali, maturità emotiva, senso di responsabilità e così via.
Parlando di sviluppo cerebrale, i cambiamenti riguardano 2 aspetti:
1. Il primo, riguarda la riduzione del numero di neuroni e delle loro connessioni – le sinapsi. Questo processo è definito potatura ( un po’ come quando vengono tagliati i rami secchi o in eccesso agli alberi). Il processo di potatura ha il semplice scopo di eliminare tutte le vecchie connessioni costituite dalle precedenti abilità acquisite durante l’infanzia; mantenere quelle connessioni neuronali che più si usano, per poi sostituirle con altre nuove connessioni , ovvero…nuove abilità.
Durante il processo di potatura, tutto viene assimilato con più facilità e le cose tendono a rimanere ben ‘ancorate’ nel cervello dei ragazzi. Perciò, qualsiasi cosa vorrai passare a tuo figlio/ tua figlia adolescente – regole, valori, disciplina, rispetto, responsabilità, autonomia, fiducia in se stessi ecc – verrà assimilato con più facilità e resterà a lungo o in modo definitivo.
Per fare possibile questo, è necessaria una comunicazione efficace, chiara e un
linguaggio diretto. Una buona strategia può essere quella di ripetere più volte.
In altre parole, più si usa un circuito neurale , più questo si rafforza. Viceversa, più non lo si usa, maggiori saranno le probabilità che venga eliminato durante l’adolescenza.
2. Il secondo cambiamento che avviene nello sviluppo del cervello durante l’adolescenza riguarda la formazione della cosiddetta “mielina”.
Immagina una sfera (il neurone) con un piedino ( l’asso del neurone). I neuroni si collegano fra di loro, unendo i piedini – che formano le connessioni neurali. Il punto di incontro dei piedini si chiama sinapsi che fa possibile lo scambio di informazioni.
Lo scambio di informazioni ha una certa velocità, che aumenta con il rivestimento di mielina dai piedini (l’asso del neurone). Quindi questi piedini si rivestono di mielina, che consente un passaggio più rapido del flusso elettrico, offrendo uno scambio di informazioni più sincronizzato.
Man mano che un adolescente apprende nuove abilità specifiche e acquisisce conoscenze, sviluppano nuove connessioni e persino nuovi neuroni. Successivamente alla creazione di queste nuove connessioni sinaptiche, si forma la mielina, che appunto rende il circuito più rapido, coordinato ed efficace.
É grazie all’integrazione favorita dal processo di potatura e della formazione di mielina che sviluppiamo la capacità di pensiero globale.
Se durante l’infanzia le connessioni neurali così numerose servivano ad assimilare informazioni, con l’adolescenza compaiono una maggiore spinta a cercare gratificazioni, reazioni emotive più intense e una più elevata sensibilità nei confronti delle relazioni con i pari – che spingono l’adolescente ad essere impulsivo delle sue reazioni pur di soddisfare questi nuovi bisogni.
Queste forme specifiche di cambiamento e sviluppo cerebrale sono da prendere in considerazione in quanto, sono aspetti evidenti che l’adolescenza non è un passaggio di vita o che bisogna tenere duro, tanto passera.
Passerà. É vero.
La domanda da farsi è: Che cosa gli/le rimane quando passerà?
Le connessioni cerebrali più precise ed efficaci consentono migliori capacità di giudizio e discernimento: non ci concentriamo più soltanto sui singoli particolari, dimenticandoci del quadro generale, ma prestiamo attenzione al nocciolo della questione, elaborando così una visione realmente globale. Questo significa pensiero globale – che aiuta l’adolescente a valutare più opzioni e non vedere solo in bianco e nero o agire d’impulso. Mettendosi a rischio.
Tornando all’idea iniziale di questo articolo, ribadisco l’idea che l’adolescenza di tuo figlio /tua figlia non è un solo passaggio dall’essere bambino all’essere adulto e non bisogna tenere duro perché tanto passerà. Bisogna fare scelte strategiche perché le tue azioni concrete sono di fondamentale importanza in questo periodo; qualsiasi lui/ lei apprenda in questa fase, diventa la base di chi sarà domani.
A seguire
Bibliografia
La mente Adolescente, Daniel J. Siegel , Raffaello Cortina Editore