Non sei un carro armato. Senza emozioni, dubbi, domande su come essere oggi un genitore migliore di ieri, su cosa fare domani quando oggi, adesso, sotto i tuoi occhi, non riconosci più tuo figlio.
Fino a ieri avevi un bambino sorridente, docile, amorevole in casa e oggi ti trovi a vivere con un alieno ostile, conflittuale, che si è chiuso in se stesso.
Ha alzato un muro che tu , con le tue forze, non puoi cavalcarlo e questo ti crea un forte senso di inadeguatezza e di conseguenza, pensi di aver fallito come genitore.
Sei in un punto giusto, perché se tu non avessi questo senso di fallimento, non potresti agire e cambiare il rapporto con tuo figlio.
Capisco che ti immaginavi diversamente il ragazzo/la ragazza, e la vostra relazione pensavi fosse di complicità e fiducia.
E so che volevi lasciare a lei/lui più libertà e autonomia possibile, non volevi vederlo soffrire e facevi di tutto per accontentarlo. Anzi, mettevi proprio tu le mani per aiutarlo in qualsiasi cosa.
Non sarebbe niente di male se tutto questo fosse incorniciato da un set di regole, argini e obiettivi educativi.
Ma sai? La radice del tuo senso di fallimento sta proprio nelle parole che ti dici, nel dialogo interno che hai con te stesso. Più sei critica con te più aumenta il tuo senso di fallimento.
E quello che devi sapere e che lo schema del fallimento dà spesso origine ad un brutto circolo vizioso: quello della profezia che si avvera.
In altre parole, percependo di non poter comunicare serenamente con tuo figlio, ti impegni poco perché hai paura che possa essere sbagliata qualsiasi mossa, non parli perché temi che sia una cosa invadente, non cambi il comportamento perché hai il terrore di non perdere anche quel briciolo di rapporto con lui/lei.
Ma in pratica, nella vita di tutti i giorni, tuo figlio resta distante, chiuso in sé stesso, e il vostro rapporto rimane con voi due separati da un muro.
E il tuo senso di fallimento aumenta ancora.
Cosa ti serve subito?
L’ABC di come ri-creare un rapporto sereno con tuo figlio quando pensi di aver fallito come genitore è molto più semplice di quanto credi:
A- Ascoltalo (con empatia, senza giudizio)
B – Buon tempo scelto (quando è meglio parlare?)
C – Comunica con efficacia, poco e chiaro
Ascoltalo scegliendo un Buon tempo per Comunicare.
Cosa vorrà dire questo?
Vuol dire ripristinare la comunicazione fra di voi, le parole che usi, il messaggio che trasmetti.
Può bastare solo questo?
Per iniziare Sii, è l’ABC per farti sentire dall’altra parte del muro alzato da tuo figlio.
Cosa fare dopo?
Andare avanti. Ri-creare un rapporto sereno e di complicità è un percorso fatto di trasformazioni interiori, di pratica, tanta pratica, volontà e motivazione di ri-creare un disegno diverso del vostro rapporto.
Ecco perché io personalmente faccio una selezione dei genitori che vogliono lavorare con me nel percorso “genitori sicuri-adolescenti sereni”!
Durante il nostro percorso hai tutto il mio supporto, una strategia specifica, personalizzata, dove prendo in considerazione l’intero sistema familiare per capire dove si può lavorare di più e come gestire il tuo percorso di crescita genitoriale e creare quel rapporto sereno e di complicità che ti meriti.
Ma senza mettere in pratica ogni cosa che apprendi durante le sessioni, il mio impegno non basta. E l’ABC non avrà nessun valore.
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