Da adolescente mi sono spesso sentita triste, sola, incompresa, di non essere abbastanza…prima che io diventassi sicura di me, felice e realizzata. Avevo tanti sogni e desideri, ero competente, intelligente; ma non riuscivo a far diventare realtà i miei sogni.
Questo, perché i miei genitori non erano (mai) contenti di me.
Qualunque risultato ottenessi…non era abbastanza.
Qualunque obiettivo raggiungessi…non ero la n.1.
Qualunque cosa facessi, era più importante guardare i risultati (migliori) dei miei compagni.
Sai cosa significa per un adolescente questo?
-> non sviluppa un buon livello di autostima, impara a stare nella sua zona di confort, guarda sempre gli aspetti negativi e i problemi in ogni situazione e non lavorerà mai per i suoi sogni. Perché ha paura. Ha paura di deludere i genitori per non essere n.1.
Parole come:
non studi abbastanza
non sei mai attento
non sei mai interessato a niente
non hai voti alti, sei capace ma non ti dai abbastanza da fare
hai ottenuto questo…ma potevi fare di meglio
arrivi sempre la seconda, perché X ha sempre 10?
ti distrai facilmente, così non otterrai mai niente nella vita
perché X fa questo…e tu non puoi farlo?
creano distanza emotiva e un forte senso di insicurezza nei ragazzi, che hanno bisogno di tanto supporto, di sentirsi amati, di essere gratificati e motivati anche quando sbagliano, sono stati bocciati, si arrabbiano.
In un mondo così competitivo…
… la fiducia in se stessi vale più di una laurea
Capita che spesso, si deve ripartire da capo, iniziare un nuovo progetto di vita, cambiare strada…e questo richiede una buona autostima, richiede serenità, benessere.
Competenze che tu come genitore di un adolescente devi sviluppare in lui/lei.
Come?
Cogliere le loro emozioni. Questo significa lasciare in secondo piano il risultato e dare spazio a come si sente.
Fare domande su cosa ha provato….ti aiuteranno a creare un legame empatico- si sentirà libero, accettato, compreso e di conseguenza SERENO e FELICE .
Se pensi che il tuo giudizio espresso è qualcosa di positivo perché sei tu il genitore e vuoi solo consigliare tuo figlio/tua figlia , se i voti sono molto importanti e quando non sono alti ti arrabbi con lui/lei perché sai che può fare di meglio , quando tu* figli* non si impegna abbastanza a scuola e alzi la voce sottolineando che può fare di meglio….
-pensa al fatto che stai creando una distanza emotiva tra te e tuo figlio/tua figlia.
-stai dimenticando che dietro ogni impegno o menefreghismo i ragazzi provano emozioni
-pensa che i risultati eccezionali del ragazzo non sono una conferma della tua bravura come genitore
Se è questo ti capisco. Capisco che d’istinto ti viene da esprimere un giudizio . Capisco che tu hai più esperienza di lui e sai bene cosa doveva fare per ottenere un voto più alto e cerchi solo di motivarlo! Il giudizio e le critiche hanno radici molto profonde. Sono aspetti che devi comprendere, elaborare, affrontare. Questo è un processo che necessita apertura e una guida. Perciò, nel mio percorso, dedico una sessione intera, anche due – ai genitori che non riescono a cogliere le emozioni dei propri figli, ma tendono a dire sempre il loro parere contrario.
Ho particolarmente a cuore i genitori che vogliono che i loro figli siano perfetti, bravi, che facciano le cose bene, che abbiamo voti alti…perché anche i miei genitori erano ( e sono ancora) così.
Io mi sono ribellata e mi sono liberata dal loro giudizio e oggi..aiuto i genitori che non sono contenti dei risultati dei loro figli, che non capiscono perché non hanno voti alti e non raggiungo obiettivi pazzeschi- a diventare guide sicure, a esprimere parole che nutrono e crescere adolescenti sereni e felici.